Candidato Presidente: Candidati Consiglieri: Cari Soci,permettetemi di ringraziare, prima di tutto, i membri dell’uscente Consiglio Direttivo perquesto percorso triennale vissuto insieme nel corso del quale siamo cresciuti imparandotanto gli uni dagli altri.Ringrazio voi soci...
Gli Alfieri della Repubblica Italiana incontrano il Prof. Avv. Guido Alpa
Il giorno 8 giugno 2022 si è tenuto un e-talk con il Professor Avv. Guido Alpa, giurista, avvocato e accademico, Professore Ordinario di Diritto Civile presso “La Sapienza”, nonché uno dei migliori civilisti a livello nazionale, che ci ha parlato del diritto nelle piattaforme digitali.
Definire il concetto di piattaforma digitale è difficile, ma possiamo generalmente dire che si tratti di
un’infrastruttura in grado di connettere tra loro sistemi diversi ed esporli agli utenti attraverso interfacce semplificate, generalmente un’app mobile o un sito web. Alcuni esempi importanti sono Amazon, che produce beni e servizi o, in alcuni casi, distribuisce beni e servizi di terzi, oppure Google, che mette in contatto domanda e offerta, e ancora Ebay, che mette in contatto i privati.
Essendo la maggior parte di queste piattaforme multinazionali, posseditrici quindi non solo del potere economico, ma anche di un’enorme mole di dati personali, è molto importante monitorare la distribuzione dei rischi, per evitare che una sola società risponda per tutti i danni che vengono provocati nel mondo. Pur mantenendo la libertà di mercato, è necessario tutelare i diritti della persona.
Queste aziende sono infatti “gate-keepers”, ovvero trattengono i dati personali e li possono utilizzare. È politicamente importante controllare come i dati vengono raccolti e trattati e con quale finalità vengono usati.
Non esiste ancora una disciplina che regoli completamente l’operato delle piattaforme, è una costruzione in divenire fatta dai giuristi. Per questo motivo, ancora molte sono le problematiche correlate alla crescente digitalizzazione del Mondo.
Un argomento molto dibattuto è sicuramente quello della libertà di espressione sui social. I gate-keepers sostengono che il loro ruolo è solo quello di host e non di controllo dei contenuti, ma in ambito UE la disciplina GDPR e la disciplina delle piattaforme prevede una responsabilità del gate-keeper, che diventa moltiplicatore di hate speech e deve obbligatoriamente rispondere dei danni.
Un altro problema è invece individuato nella questione del diritto d’autore, che sta velocemente sparendo.
