Gli Alfieri della Repubblica incontrano il Prof. Alfredo Berardelli

Il giorno 26 maggio 2022 si è tenuto un e-talk con il Professor Alfredo Berardelli, Professore Ordinario e Direttore del Dipartimento Neuroscience umane presso La Sapienza Università di Roma, attualmente anche Presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN) per il biennio 2021-2023.

Quello che ha dovuto affrontare, per arrivare al punto in cui si trova ora, è stato un percorso lungo, complesso ed estremamente impegnativo: test duro, selezione severa e numero chiuso, fondamentale per consentire una buona preparazione a tutti gli studenti. Inizia così il percorso di medicina di 6 anni, e dopo la laurea arriva la specializzazione, vinta tramite concorso nazionale. Dura 5 anni, in cui ci si destreggia fra teoria e pratica, fra ospedale e aula. Dopo la specializzazione, le università selezionano gli studenti con maggiore potenzialità e li indirizzano al PhD, il “dottorato”, che dura altri 3 anni. A quel punto le università non riescono a trattenere tutti i medici, dei quali solo pochi restano nella struttura e iniziano come ricercatori universitari di tipo A, affrontando un altro concorso nazionale. Si tratta di 5 anni totali, dopo i quali si può diventare ricercatori di tipo B. Con questo percorso, avendo molta pazienza, si arriva a diventare ordinari. Di fondamentale importanza, in tutta la medicina, sono proprio i ricercatori, giovani appassionati sul serio di quello che studiano. La ricerca è, infatti, il vero motore per il progresso dell’umanità, estremamente utile per aiutare sì nella prevenzione e nella scoperta di malattie rare, ma soprattutto per la creazione di nuove terapie, che possono portare a nuove frontiere della cura.

È stata poi posta particolare attenzione a una delle patologie più diffuse nella popolazione di cui il Professor Berardelli ne è massimo esperto: il morbo di Parkinson. Si è quindi parlato del relativo ambito della ricerca scientifica, che punta, e molte volte riesce, a trovare sempre nuovi metodi per la diagnosi precoce e possibili terapie che aiutino a migliorare la vita. Esso è causato dalla degenerazione dei neuroni che compongono la substantia nigra, una struttura cerebrale molto piccola e misteriosa, ma allo stesso tempo fondamentale per la vita. Le sue due funzioni principali sono l’apprendimento spaziale e il controllo dei movimenti necessari per la capacità motoria; non a caso uno dei sintomi principali nelle persone affette da questa malattia è infatti la bradicinesia, ovvero la lentezza dei movimenti.

Locandina ufficiale e-talk

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