Gli Alfieri della Repubblica hanno incontrato Federico Gatti

Lunedì 21.09.2020 alle h 15,00 sulla piattaforma “Google Meet” gli alfieri della Repubblica Italiana (da un’iniziativa firmata ANARI) hanno incontrato Federico Gatti, giovane giornalista e corrispondente italiano a Londra.

Aprire questo sano e proficuo confronto con il magistrale Federico Gatti è stato un grande prestigio per l’ANARI, in tal modo essa si è ritrovata nuovamente protagonista come “promotrice di eccellenza italiana” e propinatrice di strumenti/risorse per tutti i suoi associati.

Numerosi i temi affrontati e le domande stimolanti dei nostri Alfieri. Sicuramente uno dei “topic” più gettonati è stato il diverso approccio che gli inglesi hanno riguardo il tema “formazione” dei giovani studenti (tema scottante che solleva da sempre numerose opinioni diverse). Da un lato la formazione italiana (la stessa iniziale di Federico) molto teorica, approfondita e globale… e dall’altro quella inglese fatta di dinamicità, tantissima pratica e alta settorializzazione (quella acquisita sin da subito da Federico). Qual è il meglio? Beh il tutto è molto soggettivo ed anche legato alle esigenze lavorative del proprio futuro.

Un altro tema emerso dall’attiva conversazione è sicuramente la necessità, da parte dei giovani futuri lavoratori italiani, di avere sin da subito l’opportunità di fare esperienze lavorative anche se non si ha un’esperienza pregressa o si parte da un’esperienza equiparabile al “quasi nulla”. Sempre più oggi ci viene richiesta, quando facciamo un colloquio per una lavoro, un’esperienza riferita al tempo “pre-assunzione” che purtroppo non abbiamo avuto modo di fare e per questo ci ritroviamo bloccati in un circolo vizioso che non ci consente di realizzarci. In Inghilterra gli adulti nutrono profonda fiducia verso i giovani e li responsabilizzano sin da subito affidandogli compiti complessi (così come ci ha raccontato Federico partendo dalla sua esperienza personale). In Italia purtroppo è meno frequente e per assumere posizioni di potere, come magari speriamo quando finiamo gli studi con il massimo dei voti e facciano master e specializzazioni varie, dobbiamo aspettare l’età matura! Come dice Federico, e un po’ rispecchia il pensiero inglese, “Lì impari dai tuoi errori, più sbagli e più diventi bravo”. Era propria, di tutti i presenti, la volontà di migliorare questo sistema italiano che spesso crea un “gap” nel mondo lavorativo al quale ci affacciamo.

Prima di salutarci era d’obbligo la domanda sulla mancanza dell’Italia. Federico non nega la nostalgia di tutto ciò che rende il nostro paese un posto irripetibile ma non nasconde nemmeno la sua profonda gratitudine verso il popolo inglese che lo ha accolto e lo ha fatto sentire sin da subito un vero “British”.

Insomma, un momento di formazione e conoscenza che ha avvicinato gli alfieri nei meandri del panorama lavorativo internazionale. Uno sguardo dall’interno e sicuramente “giovane” come quello di Federico Gatti ha permesso un’attenta analisi e un’ oggettiva valutazione su quali sono le reali possibilità che il mondo offre ai giovani e talentuosi italiani e quali invece sono i punti più carenti di tali prospettive.

Foto scattata durante l’e-talk con Federico Gatti e alcuni ALFIERI della Repubblica Italiana (soci di ANARI).
Federico Gatti durante l’e-talk con ANARI.

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